Automotive, Somma e Carulli: “Dopo il Governo, scenda in campo anche la Regione”

“Arrivano finalmente segnali di positiva attenzione da parte del Governo alla filiera  italiana dell’automotive ma ora è necessario che anche la Regione Basilicata faccia la propria parte per sostenere un comparto che rappresenta un pilastro portante dell’economia lucana”.

E’ l’appello congiunto del presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma e del presidente della sezione Industrie Meccaniche, Elettriche ed Elettroniche, Carlo Carulli a seguito della misura varata dal Consiglio dei Ministri, venerdì scorso, dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno.

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Il nuovo decreto energia prevede infatti un fondo pluriennale licenziato che assicura al Mise una dotazione di 800 milioni di euro per il 2022 e di un miliardo per gli anni successivi fino al 2030 per la transizione all’auto green. Un provvedimento fortemente auspicato da Confindustria che  si fa finalmente carico di accompagnare le imprese nella trasformazione e sostenere gli investimenti necessari alla riconversione industriale.

Una misura particolarmente importante per le imprese lucane del settore, impegnate già da ora nella delicata transizione energetica, come accade per l’indotto Stellantis in vista delle nuove produzioni elettriche che verranno avviate a Melfi nel 2024.

“In attesa dei singoli decreti attuativi – ha aggiunto Carulli – riteniamo che il fondo pluriennale presenti almeno due aspetti dirimenti: gli incentivi auto non dovranno essere rivolti solo al full eletric, bensì includere anche la fascia intermedia dei modelli ibridi, in modo da salvaguardare la filiera italiana dei motori endotermici meno inquinanti, con emissioni contenute. L’altro aspetto particolarmente soddisfacente è l’attenzione particolare che esso riserva alla formazione e riqualificazione delle competenze della forza lavoro coinvolta nei processi di trasformazione della produzione. Crediamo, però, che sia necessario un ulteriore sforzo: è indispensabile garantire ammortizzatori sociali adeguati a gestire la transizione. Alcune aziende hanno infatti quasi terminato il limite di ammortizzatori sociali previsto dalla normativa”.

“Diventa ora cruciale capire cosa siamo pronti a fare sul territorio – è la sollecitazione di Somma e Carulli – e con quali strumenti la Regione Basilicata potrà accompagnare le imprese della filiera lucana per aumentarne la competitività. Tra queste, per esempio, va considerata la possibilità di rafforzare la misura dell’efficientamento energetico, incentivando le singole imprese alla realizzazione di impianti rinnovabili, in modo da assicurare almeno una parte dell’approvvigionamento energetico diretto. Una misura che, in questo particolare momento, consentirebbe di alleviare il peso enorme della bolletta energetica e che chiaramente sarebbe valida per tutte le attività manifatturiere della nostra regione.  Siamo pronti a supportare, nel rispetto dei ruoli, la progettualità da mettere in campo, a partire da una valutazione più compiuta sulla proposta avanzata dall’assessore Cupparo per ospitare in regione un impianto di produzione di chip. Si tratterebbe di una straordinaria occasione per cerare nuova occupazione e guadagnare autonomia di fornitura, superando le interruzioni che continuano a provocare fermi produttivi”.

Altra priorità è rappresentata dalla costituzione e l’avvio dell’ITS Meccatronica, necessario alla formazione sul territorio dei profili professionali già oggi carenti e che saranno sempre più richiesti dalle aziende del settore. “In più occasioni il Governo regionale e il presidente Bardi in persona si sono impegnati pubblicamente a dare corso alla proposta condivisa. Se non si vuole perdere il treno, è finalmente ora di partire. Vanno sbloccate subito le risorse necessarie perché se i corsi non partono subito, diventerà sempre più insostenibile il mismatch tra domanda e offerta di lavoro”.