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Dazi Usa al 15%, l’analisi del Presidente Somma delle ricadute sul territorio

Il Presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, ha così commentato al Tgr Basilicata le possibili ricadute dell’introduzione dei dazi USA al 15 per cento sulle produzioni lucane:

“L’accordo sui dazi USA – UE è un compromesso necessario ma comunque doloroso. Gli effetti sull’industria italiana saranno notevoli e, di conseguenza, le ricadute non tarderanno a farsi sentire anche sulla nostra economia.
La Basilicata, con un export verso i mercati USA già fortemente ridotto nel 2024 a causa del crollo della produzione automobilistica, non è tra le ragioni che, prevedibilmente, subiranno le maggiori perdite. Ma questa, ovviamente non può essere una consolazione, dal momento che conferma il quadro di un’economia già sofferente che va incontro a nuove difficoltà. Agroindustria, meccanica e mobile imbottito sono le nostre produzioni maggiormente impattate dai dazi. Un’attenzione particolare andrà riservata al settore farmaceutico, per il quale c’è ancora poca chiarezza  rispetto a possibili esenzioni per farmaci generici o principi attivi. Andranno valutati con attenzione gli effetti su tutte le produzioni interessate in maniera diretta per  definire le forme di sostegno più idonee. Bisognerà capire, a esempio, se il mercato americano sarà comunque pronto ad assorbire gli aumenti dei prezzi su prodotti di alta qualità del nostro agroindustria, o di design quali i divani.
Al contempo, però, non vanno sottovalutati gli effetti “collaterali” derivanti dalle politiche protezionistiche che produrranno un generale aumento del costo delle materie prime. Preoccupa soprattutto la svalutazione del dollaro rispetto all’euro che penalizza ulteriormente le vendite all’estero.
Le previsioni per una dinamica economica lucana già fiacca, evidentemente, non possono essere di segno positivo . Ma non è una partita che possiamo giocare in casa. Le risposta dovranno arrivare prima di tutto dall’UE che non può più esitare su competitività e politica industriale. Al contempo, sarà sicuramente necessario  dare nuovo impulso a trattati che aprano i rapporti commerciali con nuovi mercati. Anche la Regione può e dovrà fare la propria parte per sostenere i processi di internazionalizzazione del nostro tessuto produttivo a favorire la presenza delle produzioni lucane su mercati nuovi quali il Mercosur, i paesi del Golfo, l’India e l’Asia”.