Piani di sviluppo post Covid, Auletta: “Infrastrutture e costruzioni prioritarie per il rilancio economico”

 “Per un vero rilancio post Covid del Mezzogiorno e, in particolare, della nostra Basilicata non basta sola la straordinaria disponibilità di risorse economiche garantite dal PNRR e dalla nuova programmazione europea. Al di là del lungo dibattito che c’è stato se l’assegnazione del 40 per cento delle risorse sia bastevole o meno per recuperare decenni di mancati investimenti al Mezzogiorno, diventa fondamentale recuperare capacità virtuosa di spesa, in discontinuità con il recente passato. Il PNRR assegna un ruolo cruciale nella attuazione degli interventi anche agli enti locali e questo apre inevitabilmente il problema del come accompagnare e sostenere le amministrazioni in questo compito affatto facile. Soprattutto se si tiene conto che la programmazione del PNRR dovrà integrarsi e non sovrapporsi a quella dei fondi strutturali”.

E’ quanto ha evidenziato il presidente di ANCE Basilicata, Vincenzo Auletta, che è intervenuto sabato nell’importante convegno “L’impatto economico e sociale del Covid 19 sulla Basilicata e i piani di sviluppo per contrastarne gli effetti nel medio, luogo periodo“, promosso nell’ambito della 49esima edizione del Premio Letterario Basilicata e aperto dalla relazione del Presidente Svimez, Adriano Giannola, e che ha visto a confronto numerosi rappresentanti istituzionali e imprenditori del territorio.

“Per recuperare attrattività il territorio ha bisogno in primis di infrastrutture, in considerazione dalla situazione di oggettivo svantaggio da cui partiamo: basti pensare che l’indice sintetico di competitività infrastrutturale (sintesi di dotazioni e qualità del servizio) pone le Basilicata mediamente a un livello pari a circa il 30% del valore medio Ue. Abbiamo però un vantaggio storico: mai come in questo momento un Sud più integrato e connesso non serve solo al Mezzogiorno e all’Italia, ma anche alle economie maggiormente avanzate e competitive d’Europa, come quelle di Germania e Francia.

Noi riteniamo – ha proseguito il presidente Auletta – che il sistema delle Zes, potentissimo strumento di stimolo agli investimenti, non solo in termini di agevolazioni fiscali ma anche per le procedure semplificate introdotte dal recente Dl semplificazioni –  possa rappresentare il reticolo di questa nuova mappa dello sviluppo. E siamo convinti che la compiuta implementazione della Zes interregionale Jonica, in cui ricadono le principali aree industriali lucane, potrà essere realmente funzionale al superamento dell’isolamento e al il rilancio e al potenziamento delle attività industriali delle varie specializzazioni produttive. La sua posizione baricentrica rispetto al quadrilatero continentale delle Zes meridionali dovrà consentire l’avvio di una nuova stagione di consolidamento delle grandi presenze industriali e l’attrazione di nuovi investimenti.

Innanzitutto, sarà necessario continuare a portare avanti con determinazione l’azione di semplificazione già avviata con diversi provvedimenti che ci auguriamo siano solo alcuni tasselli di un mosaico più ampio. Basti pensare, a esempio, ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche che vedono la Basilicata in coda alla classifica delle regioni italiane. Tempi evidentemente incompatibili con quelli stringenti rispetto ai quali la Ue vincola la concreta erogazione delle risorse.

Per quanto riguarda i principali asset dello sviluppo, abbiamo sicuramente un vantaggio: mai come in questo momento sono ben chiare a tutti le coordinate dello sviluppo. Transizione digitale, ecologica ed innovazione sono le tre grandi leve che trasversalmente dovranno spingere l’ammodernamento delle nostre specializzazioni produttive.

Ma la transizione va intesa anche con una anche connotazione di tipo ecologico-ambientale, in cui sono compresi, a esempio, gli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, soprattutto in ottica di prevenzione dai rischi, e di miglioramento delle performance del servizio integrato (attraverso la riduzione delle perdite di rete), con ricadute dirette a vantaggio della popolazione lucana e delle imprese regionali dell’industria delle costruzioni e sicuramente funzionali a rilanciare la vitalità economica anche dei nostri piccoli borghi. Quello delle costruzioni è, infatti – ha concluso Auletta – un comparto che da sempre esprime un presidio di imprenditorialità diffusa in tutti i comuni lucani, con il più potente effetto moltiplicatore degli investimenti e che dovrà conoscere un significativo rilancio anche attraverso il Superbonus”.