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Somma: “Guardiamo a nuovi mercati per proteggere il Made in Italy”

L’auspicio è che la sospensione di 90 giorni dei dazi reciproci annunciata da Trump sia motivata dalla reale volontà di trovare un accordo che scongiuri una pandemia commerciale che non gioverebbe ad alcuno, nemmeno agli USA. Confidiamo in una   risposta unita dell’Europa. Ci auguriamo che dalla visita del Presidente del Consiglio, Meloni, a Washington emerga una concreta disponibilità a rivedere scelte che sarebbero disastrose“.

Questo il commento del presidente Francesco Somma in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno in cui ha evidenizato le attese per la missione del Primo Ministro alla Casa Bianca e ribadito le preoccupazioni per gli effetti della svolta protezionistica delle politiche commerciali USA.

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Certamente – ha continuato –  gli annunci e i dietro front che si sono susseguiti negli ultimi giorni in grado di stravolgere le regole del commercio mondiale  e l’incertezza sulle evoluzioni delle politiche protezionistiche hanno alimentato un clima di incertezza e sfiducia che non fa bene all’economia e alle imprese.  Gli effetti di questa indeterminatezza colpiscono in maniera trasversale tutti i settori, non solo quelli maggiormente esposti alle conseguenze di nuove tariffe. Non possiamo rimanere a guardare. È necessario ripensare in fretta le strategie commerciali, accelerare i trattati e diversificare i mercati, in particolare con i Paesi del Mercosur, del Nord Africa e dell’India. L’escalation delle tensioni sui mercati internazionali mette ulteriormente in evidenza le fragilità dell’industria europea. Le politiche per la competitività devono tornare al centro dell’agenda di Bruxelles. Vanno affrontate le sfide del mercato unico dell’energia, dei capitali e dell’armonizzazione fiscale. L’approccio ideologico adottato nella regolamentazione della transizione ecologica va rivisto. Il Grean Deal va corretto. Nel frattempo, è positiva la volontà del Governo di individuare risorse da destinare alle imprese maggiormente colpite dai dazi, che potrebbero derivare, a esempio, dalla rimodulazione del PNRR. Il tema della competitività del nostro sistema produttivo va rilanciato a tutti i livelli. Per questo, le imprese lucane hanno grandi aspettative rispetto ai bandi annunciati dalla Regione Basilicata che vanno messi a terra e istruiti in tempi record“.