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PNRR TRANSIZIONE DIGITALE: “SCONGIURARE IL RISCHIO DI ALIMENTARE NUOVI DIVARI TERRITORIALI”

NAPOLI ,21 OTTOBRE  – “Il Pnrr può rappresentare la grande occasione per recuperare il profondo gap digitale dell’Italia in Europa e del Sud in Italia, e scongiurare il grave rischio che si ripetano i profondi divari territoriali che si sono verificati rispetto alle infrastrutture materiali. Grande responsabilità hanno le classi dirigenti, ma sarebbe sbagliato ridurre l’eziologia dei divari e le cause del ritardo di sviluppo del Sud alla sola incapacità di spesa delle regioni meridionali. Se l’alta velocità si ferma a Salerno, non è solo un problema di quello che non hanno saputo fare regioni come la Basilicata o la Calabria, ma una vergogna e basta per tutto il Paese. Per questo siamo convinti che il criterio dei bandi per l’assegnazione delle risorse del PNRR vada contemperato da meccanismi doverosamente compensativi”.

E’ quanto ha dichiarato il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, intervenuto nel grande evento nazionale di Confindustria sulla coesione territoriale “Sud e Nord insieme verso l’Europa” che si sta svolgendo oggi a Napoli presso la Stazione Marittima, all’interno della tavola rotonda “La Transizione digitale del territorio, della PA, delle imprese e della collettività”, che lo ha visto a confronto con il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il presidente di Confindustria Emilia Romagna, Pietro Ferrari e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Assuntela Messina

“Il Paese – ha continuato Somma – ha bisogno di riportare la politica industriale al centro dell’agenza del Governo nazionale. E’ altrettanto necessario colmare il vuoto di competenze che penalizza fortemente le imprese e anche la pubblica amministrazione. Basti pensare che solo l’1 per cento dei laureati italiani è in possesso di una laurea in discipline di Information and Communication Technology.  Non possiamo non porci il tema di come affiancare il capitale umano alla tecnologia dei servizi digitali in un Paese che è ultimo in Europa per competenze specialistiche”.