BOLLETTA ENERGETICA: OSSERVAZIONI DI CONFINDUSTRIA AL DECRETO LEGGE ANTI RINCARI

Lo scorso 21 gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Decreto-Legge per intervenire sui prezzi delle bollette energia elettrica e gas.

A parere di Confindustria, il provvedimento, pur denotando la volontà positiva del Governo di raccogliere le ripetute sollecitazioni giunte dalle imprese, non può ritenersi soddisfacente. Nelle misure proposte non troviamo riscontri alle proposte da noi avanzate, riguardanti in particolare: la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022; la cessione di energia rinnovabile elettrica “consegnata al GSE” per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ai settori industriali a rischio chiusura ad un prezzo di 50 €/Mwh; l’incremento delle agevolazioni per i settori “energivori” con riferimento alle componenti parafiscali della bolletta elettrica (D.M. 21 dicembre 2017 ex COM 200/2014/UE).

La criticità principale delle misure riguarda il reiterarsi di un approccio temporaneo alla soluzione del problema e l’incapacità del Governo di intervenire in modo strutturale sulla componente energia – come, ad esempio, il Governo Francese ha fatto in modo concreto – e che Confindustria aveva richiesto con le misure sulla produzione nazionale gas e la produzione di energia elettrica rinnovabile nella disponibilità del GSE.

È prevista invece l’estensione del perimetro di agevolazione sugli oneri di sistema del settore elettrico per impegni superiori ai 16,5 KW di potenza. In ogni caso la misura è positiva e corregge la precedente esclusione dal perimetro dei beneficiari delle PMI non energivore.

Si evidenzia, inoltre, un prelievo sull’“extraprofitto” degli impianti a fonti rinnovabili (misura che non rientrava nelle nostre proposte in quanto rischia di essere del tutto inapplicabile a causa dei numerosi ricorsi che sicuramente saranno adottati).

Segnaliamo inoltre la presenza di un ipotetico art. 17 riferito ai SAD (sussidi ambientalmente dannosi) per il quale fa presente che il Governo in precedenza  ha inserito (si veda presso il MITE il catalogo dei SAD) circa 5,1 Mld di agevolazioni e altre misure di degressività sulle componenti fiscali parafiscali di acquisto di commodities (derivati petroliferi) e vettori energetici (elettricità). Riteniamo importante evitare interventi su queste componenti da parte del Governo – come rappresentato in sede di audizione nel 2020 con il Ministero dell’Ambiente allora Min. Costa – che si tradurrebbero immediatamente in aumento dei costi energetici per le imprese (a cominciare dall’autotrasporto, gilet jaunes docet).

Infine, sul piano economico redistributivo, vale la pena di segnalare che rispetto alle precedenti misure il valore incrementale è finanziato con una anticipazione di circa 1,3 miliardi (gettito complessivo previsto per il 2022 2,6 Mld) di fondi che saranno versati dalle imprese per acquistare i diritti ad emettere CO2. Si segnala che con il nuovo pacchetto “FIT for 55” i proventi delle aste CO2 dovrebbero essere utilizzate per promuovere investimenti in misure di mitigazione ambientale (inclusi gli investimenti per la decarbonizzazione dei processi industriali) e fino al 25% dell’ammontare per compensare i settori energivori a rischio delocalizzazione dai costi indiretti della CO2 (abbattimento della componente di costo CO2 del costo di acquisto dell’energia elettrica).

Si riportano di seguito la sintesi delle misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica contenute nel Titolo III del Decreto.

 LE MISURE:

Art.13 Riduzione oneri di sistema per il primo trimestre 2022 per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW

È previsto che l’ARERA provveda ad azzerare, per il primo trimestre 2022, con decorrenza dal 1° gennaio 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.

La copertura della misura di 1,2 mld € deriva dai proventi delle aste CO2.

Art.14 Riduzione bollette per gli energivori

Alle imprese a forte consumo di energia elettrica che hanno subìto un incremento del costo per KWh superiore al 30 per cento relativo al medesimo periodo dell’anno 2019 è riconosciuto un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di impostapari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022.

Con riferimento ai molti processi cogenerativi industriali (Chimica, Carta Ceramica) richiede una precisazione in merito ai criteri applicativi nei casi di imprese dotate di sistemi di autoproduzione, i cui extra costi legati alla crisi energetica e al consumo di energia elettrica, anche parzialmente autoprodotta, derivano non solo dall’aumento dei costi delle bollette di energia elettrica ma anche dall’aumento dei costi dei combustibili necessari alla produzione dell’energia elettrica. Inoltre, è necessario chiarire in base a quali indici siano da calcolarsi i costi per kwh, siano essi direttamente legati al costo della commodity elettrica oppure, nei casi di autoproduzione, legati ai costi dei combustibili.

 La copertura della misura di 540 mln € per il 2022 deriva proventi delle aste CO2.

Art.15 Interventi sull’elettricità prodotta da impianti a fonti rinnovabili

Sull’energia prodotta da impianti fotovoltaici (di potenza superiore a 20 kW) in Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione tariffaria per differenza, è applicato, a decorrere dalla data del 1° febbraio 2022 e fino alla data del 31 dicembre 2022, un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energiaTali impianti sono quindi soggetti alla restituzione della differenza, quando superiore, tra i ricavi di vendita dell’energia nel periodo in questione e la media dei prezzi della Borsa elettrica

Il gettito del prelievo andrà a finanziare la riduzione degli oneri di sistema

Complessivamente si tratta di un provvedimento che riteniamo non completamente risolutivo della grave emergenza che minaccia la paralisi di molte attività produttive.

Confindustria, quindi, già a partire dal prossimo Consiglio Generale che si svolgerà a Roma il prossimo giovedì 27 gennaio, delineerà le nuove azioni da mettere in campo per sollecitare risposte più efficaci da parte del Governo.